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“Nessuna moschea è illegale”. Appello per la XVII Giornata del Dialogo cristiano-islamico

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
Appello per la diciassettesima giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2018

DIRITTO DI CULTO E BUONA CITTADINANZA: NESSUNA MOSCHEA È ILLEGALE!
La nostra società è percorsa da una sempre più feroce islamofobia. È un razzismo su base religiosa che non è nuovo nella storia dell’umanità e che, per come si realizza e per le parole d’ordine di cui si connota, assomiglia a quell’antisemitismo che ha caratterizzato la prima metà del secolo scorso e che ha avuto conseguenze disastrose e mostruose per tutta l’umanità.
Ma vi è anche oramai un razzismo diffuso che colpisce migranti di pelle nera che a decine sono stati barbaramente uccisi, ultimo il giovane maliano Soumaila Sacko.
Nel programma del nuovo governo c’è la dichiarata volontà di chiudere tutti i luoghi di culto islamici che vengono bollati come “irregolari”. Si vuole nascondere l’islamofobia dietro il pretesto della violazione di norme urbanistiche confuse o inesistenti, giungendo a chiudere luoghi di culto funzionanti da oltre vent’anni, che sono diventati punto di incontro e di integrazione per migliaia di immigrati e di dialogo costruttivo con le comunità locali di altre religioni. Luoghi di culto poi riaperti, grazie ai ricorsi al TAR, come a Roma, e che ora sono sotto la spada di Damocle di una nuova normativa che si vorrebbe emanare a livello nazionale, sulla scia delle norme approvate in regioni come la Lombardia, già giudicate incostituzionali.
Si continua a soffiare sul fuoco e a sostenere la folle dottrina dello “scontro di civiltà”, sostenendo l’equazione islam uguale a terrorismo, equazione più volte rifiutata in modo deciso dallo stesso papa Francesco, che ha più volte sostenuto anche la “follia della guerra” che è sempre figlia del “dio denaro”.
Vogliamo quindi riaffermare che NESSUNA MOSCHEA È ILLEGALE, perché l’esercizio della libertà religiosa garantita dalla nostra Costituzione non può essere subordinata a norme urbanistiche, né può essere soggetta a “referendum” popolari che approvino o meno la costruzione di nuovi luoghi di culto, perché la libertà religiosa è un diritto inviolabile di ogni essere umano riconosciuto a livello internazionale con apposite dichiarazioni universali dell’ONU che il nostro paese ha recepito nel proprio ordinamento.
Invitiamo quindi tutti i cittadini, tutti i sinceri amici del dialogo e tutte le istituzioni dello Stato ad ogni livello a garantire la libertà religiosa sancita nella nostra Costituzione. Facciamo si che il 27 ottobre prossimo sia un momento di festa e di incontro in ogni luogo di culto islamico esistente nel nostro paese perché NESSUNA MOSCHEA È ILLEGALE, come non lo è alcun altro luogo di culto.
Se si colpisce il diritto di una sola religione, tutte le religioni sono a rischio.
I luoghi di culto sono centri di convivenza ed avvicinano i cuori!
Roma, 6/6/2018
Comitato promotore nazionale della giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico

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