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Ravasi: “Ero straniero e non mi avete accolto”. Unhcr: “Sbarcarli subito è imperativo umanitario”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
 
“Ero straniero e non mi avete accolto (Mt 25,43) #Aquarius”, ha commentato sempre lunedì mattina, modificando la frase dal Vangelo di Matteo il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura. La Caritas Ambrosiana a sua volta ha twittato: “Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete #ospitato #RestiamoUmani #Aquarius”, una citazione dal Vangelo di Matteo. L’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, ha fatto appello ai “governi coinvolti affinché consentano lo sbarco immediato di centinaia di persone bloccate nel Mediterraneo da sabato a bordo della nave Aquarius. “E’ un imperativo umanitario, le persone sono in difficoltà, stanno esaurendo le scorte e hanno bisogno rapidamente di aiuto”, afferma Vincent Cochetel, inviato speciale dell’Unhcr per il Mediterraneo centrale. “Questioni più ampie come quella su chi è responsabile e competente dovrebbero essere esaminate solo dopo”, aggiunge. “Il principio del salvataggio in mare non deve essere messo in dubbio da incidenti come questo. Altri governi devono agire per sostenere i Paesi che si occupano degli arrivi via mare. Ciò potrebbe includere un meccanismo in tutta la regione per gli sbarchi, basato su una buona cooperazione tra Stati e altri attori”. (…)

(Il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2018)

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