venerdì, Aprile 19, 2024

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Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Land of Mine – Sotto la sabbia

Regia di Martin Zandvliet
Un film con Roland Møller, Mikkel Boe Følsgaard, Laura Bro, Louis Hofmann, Joel Basman, Oskar Bökelmann. 
Titolo originale: Under Sandet
Genere: Guerra 
Danimarca, Germania, 2015
durata 101 minuti.
disponibile sulla piattaforma Netflix 
Un film intenso, non retorico (forse perchè non made in USA…) e non “facilone” (forse perchè non made in Italy…).
Essenziale e diretta questa pellicola va alla radice del problema/i e del vortice di violenza (fisica e psicologica) che ogni conflitto scatena. 
Non ci sono eroi come nelle guerre reali; e anche chi ha vinto deve sopravvivere alla “bestia” che la guerra con tutti i suoi orrori scatena… e per il sergente Carl Leopold Rasmussen inizierà la battaglia per restare umano.
Da vedere!
don Paolo Zambaldi

Danimarca, 1945. La lotta per la sopravvivenza sembra ormai non conoscere limiti all’indicibile, consumandosi lenta ed inesorabile. L’incubo della guerra ancora vivo negli occhi dei sopravvissuti, giustifica una distorsione del concetto di giustizia nelle vittime del Nazismo. Sono questi gli ingredienti della tragedia che ha risucchiato la Danimarca – e il mondo – nel vortice nero della seconda guerra mondiale e delle sue conseguenze. Una parabola umana in cui vittime e carnefici si fondono, perdendo la connotazione di topos letterario per varcare quel confine entro cui la disperazione genera uomini bestiali. 
Nei giorni che seguirono la resa della Germania alla fine della seconda guerra mondiale, gli alleati deportarono migliaia di soldati tedeschi con l’onere di sacrificarsi per riparare al danno inferto al mondo dal regime nazista. Molti di quei soldati non erano addestrati, ragazzi costretti a percorrere in lungo e in largo le coste occidentali danesi per disinnescare più di due milioni di mine; quelle che l’esercito di Hitler aveva posizionato in previsione di un ipotetico sbarco degli alleati. Una storia poco conosciuta, che Martin Zandvliet sceglie di raccontare con la voce di quattordici giovani costretti a muoversi carponi su spiagge assolate, affidando la vita alla capacità di un bastoncino di scendere quanto più possibile nelle profondità della sabbia umida, col sangue freddo di esperti artificieri.

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