giovedì, Aprile 18, 2024

Ode alla Coppa del Mondo (Gideon Levy)

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
 

Improvvisamente – un altro mondo. Improvvisamente solidarietà con le minoranze, improvvisamente una possibilità per il debole. Improvvisamente, un mondo senza Israele al centro. Senza Israele al suo ombelico. Senza Israele affatto. Niente arbitro o usciere. Neanche consiglieri di sicurezza e manipolatori economici da Israele, e il mondo sta passando.

Niente pomodori ciliegino e nessun genio ebreo. Nessun Benjamin Netanyahu, almeno fino alla fine. Improvvisamente non è importante se vada bene per gli ebrei o no. Improvvisamente niente America, anche. Un mondo senza America. Senza Donald Trump. Senza neanche la Cina. Improvvisamente, la Croazia è un impero. La Nigeria è speranza. L’Egitto versa una lacrima. L’Uruguay ha addestrato tutti nel suo gruppo. Gli iraniani sono esseri umani,determinati, combattenti che ispirano simpatia, possono solo avere successo. Le persone a Bat Yam che agitano le loro bandiere e incrociano le dita per loro senza vergogna. Un altro mondo.

Improvvisamente un mondo con regole uguali per tutti. Con una legge internazionale che ognuno rispetta. Nessun discredito dell’Olocausto. Nessun popolo eletto. Con un arbitro turco che dice a Lionel Messi cosa è cosa e un arbitro nero dell’Africa che soffia nel fischietto sui bianchi dell’Europa. Improvvisamente una nazione. Non di odio, ma di orgoglio. Risulta che c’è qualcosa di simile, chi lo sapeva?

Anche una nazione che non è la tua può smuoverti e riempirti di orgoglio. Una nazione libera da nazionalismo. Improvvisamente un inno. Forte, ma senza belligeranza. Nessuna religione. Nessuna razza. Un giocatore nero nella divisa della Danimarca, un giocatore bianco nella divisa della Nigeria. Il tricolore della squadra francese. Solo l’Islanda è tutta bianca, e la Corea è tutta asiatica. Ma anche loro sono sulla mappa. E la Russia è un modello di buon gusto e di organizzazione. Chi sapeva che eri così, madre Russia.

Improvvisamente anche gli arabi sono esseri umani. Gli arabi, immaginatevelo. Come ad Halhul. Gli arabi sono migliori degli israeliani, almeno in qualcosa. Come nasconderemo la nostra vergogna e cosa faremo con la dissonanza cognitiva. Sono meglio anche di Eran Zehavi. E nessun Eli Tabib. Devi pizzicarti per crederci.

E ancora, un’emittente israeliana augura ad Arabia Saudita e ad Egitto un pareggio, così nessuno è umiliato. Ci avreste creduto? Improvvisamente nessuna “mostra di antisemitismo” ad ogni angolo, nessuna bandiera israeliana che brucia, che le emittenti meccanicamente stanno cercando. Improvvisamente non ci sono neanche ebrei. Nessuna organizzazione ebraica. Nessun filantropo ebreo.

Improvvisamente c’è qualcosa di cui parlare con i bambini. Improvvisamente è okay eccitarsi senza ritegno. Le emozioni possono sopraffare. Fa’ che la Svezia vinca. Fa’ che la Germania sudi e sia in imbarazzo, anche se solo per un momento. Dio aiuti il Senegal. Fa’ che l’Egitto non sia bocciato. Fa’ che il Perù vada a casa con dei punti. Fa’ che i tifosi di Marocco e Tunisia traggano un po’ di gioia.

Improvvisamente una possibilità per il debole. Improvvisamente forse sono tutti davvero esseri umani. Anche gli iraniani, sauditi compresi. E tutto questo senza l’America, questo deve essere detto di nuovo e di nuovo, un mondo senza America. Anche senza Jared Kushner. Un mondo senza Roni Daniel e Amit Segal, che sanno sempre tutto, senza Nir Dvori, che recita i successi militari di Israele, senza Ayala Hasson e senza Yonit Levy. Un mondo globale senza Nadav Eval. Un altro mondo. Con l’America Latina e l’Africa nera, senza le sciocchezze di Miri Regev, il razzismo di Bezalel Smotrich, il nonsense di Avi Richter, la flatulenza di Ofir Akunis, le lotte di Stav Shafir e il latrato di Avigdor Lieberman. Riuscite ad immaginarlo?

Un mondo senza yarmulkers e senza coloni. Un torneo senza una promessa divina, a parte da Maradona. Soprattutto senza che qualche razzista o calvinista commenti dalle emittenti, tranne che per l’affare Messi e il Muro Occidentale, che è anche, a Dio piacendo, dietro di noi.

Un mondo soprattutto senza sangue, e con pochissima violenza. Nessun arrogante balbettio, nessun “faremo rappresaglie a tempo e luogo appropriati” e “preparatevi ad ogni scenario”. Solo il pallone parla e tutto può succedere.

Un mondo senza generali e politici. Senza legislatori e consiglieri strategici negli studios. Un mondo meraviglioso, anche se solo per un momento. E guardate, già un titolo di prima pagina sta oscillando sul sito di notizie, mettendo fine a tutto questo : L’Unione Sionista in crisi. Fine del mondo.

(Gideon Levy, Haaretz, pubblicato su BoccheScucite, 28 giugno 2018)

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