venerdì, Marzo 29, 2024

Preghiere del 28 giugno 2020 – XIII T.O. – anno A

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

La lettura delle preghiere dei fedeli che scrive l’amica Lucia è diventato poco alla volta un “appuntamento fisso” della domenica; anche oggi le condivido con voi e ringrazio ancora l’autrice per il bel dono che ci fa ogni domenica:

 

Signore, a volte basta un gesto di generosità o di accoglienza amorevole per cambiare il corso della nostra vita, come individui ma anche come nazione. In questo tempo di incertezza e paura del futuro fa che non pensiamo solo a noi stessi, ma che scegliamo la solidarietà con i fratelli e le sorelle più poveri, con gli oppressi, con chi ormai può solo sperare in un nostro gesto fraterno;

La vicenda di Eliseo con la donna di Sunem racconta un incontro improntato su sentimenti, scelte e azioni autenticamente veri. Signore, concedi a ognuno di noi di vivere nobilmente, senza ipocrisie, senza opportunismo o ricerca di convenienza;

Signore, per tutti quelli che sono perseguitati e, spesso, uccisi a motivo della propria fede con qualunque nome essi ti chiamino. Affinchè – nel mondo – a tutti venga riconosciuta la libertà religiosa che, come affermava paolo vi, è la madre di tutte le libertà;

Mentre, venti di guerra soffiano ovunque e il nostro paese rischia di affondare nei debiti e non ha risorse per aiutare i più fragili e bisognosi, gli aerei da combattimento f35 volano sopra le nostre città divorando centinaia di milioni di euro. Affinchè venga aperto un dibattito serio sulla revisione del sistema difesa del nostro paese e sullo stesso concetto di difesa;

Signore, per tutte le donne e gli uomini che, con la loro preghiera, seminano vita e aprono le porte a Dio;

Per noi e le nostre comunità. Gesù, aiutaci a percepire quali orizzonti di vera vita Dio intende aprire per ognuno di noi e fa che in tutte le nostre scelte e le nostre azioni, compreso il pregare, ricerchiamo il tuo sguardo e non lo sguardo umano.

Pensiero di E. Levinas:

“Che un popolo accetti coloro i quali vengono a insediarsi sulla sua terra, per quanto stranieri essi siano, con le loro usanze, con i loro costumi e odori e con la loro lingua, che dia loro accoglienza come riparo, offrendo di che respirare e vivere, questo e’ un canto alla gloria del Dio di Israele”.

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