giovedì, Marzo 28, 2024

“Noi, unica alternativa al sistema Svp”

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).

Parla Paul Köllensperger: “La cattiva politica ha ridotto gli elettori a consumatori, invece noi del Team K rispettiamo i cittadini parlando il linguaggio della serietà”.

Fate conto, in politica, di essere il genitore di un neonato partito politico che in un boom di crescita supera di slancio tutti i percentili delle aspettative di voto. Fate poi conto che questa crescita con la stessa rapidità un po’ si fermi, inaspettatamente… Così, d’improvviso, un po’ come si era avviata… Lecito farsi qualche domanda, e interrogarsi su come riportare il pargolo al meglio delle condizioni. Ecco, così è un po’ come deve sentirsi Paul Köllensperger, nato a Bolzano, dove vive. Libero professionista come consulente nei settori internet, e-commerce, web marketing e turismo, leader del Team K, la formazione che più di tutte aveva rivoluzionato le acque stagnanti della tradizionale supremazia provinciale Svp in Alto Adige. L’ultimo sondaggio, recentemente pubblicato, lo dà con il suo Team attestato poco sotto il 10, un po’ distante dal risultato boom del 2018 (15,2%), anche se lui personalmente è secondo tra i preferiti come candidato presidente.

salto.bz: Consigliere Köllensperger, che succede al Team K dopo l’esplosione, nelle dimensioni inattesa, delle ultime provinciali 2018?

Paul Köllensperger: Abbiamo avuto un boom incredibile, è del tutto fisiologico che possano esserci momenti di assestamento. Ma ci stiamo semplicemente irrobustendo, come un bambino che cresce. 

Sulla faccenda del bonus lei ha subito pronunciato parole di verità, ammettendo senza troppe storie che è stato un errore, e restituendo peraltro i 600 euro prima che la notizia venisse divulgata. Ritiene abbia inciso, nel calo delle intenzioni di voto che si registra nel recente sondaggio, sulla popolarità del Team K?

Guardi, premesso che i sondaggi sono sempre e solo sondaggi, e ancor più difficili da realizzare con affidabilità su di un elettorato etnicamente composito, ho detto tutta la verità e l’ho fatto con sincerità, restituendo la cifra. Sono stato investito da una campagna mediatica pazzesca, ma alla lunga devo dire che la gente ha capito benissimo la mia buona fede e comunque, nel lungo termine, sa distinguere benissimo tra persone corrette e mezzi banditi. Direi che la cosa è per fortuna superata.

Nonostante i suoi sforzi, che sono tanti, il Team K, che pure si rivolge a tutti gli elettori senza differenziazione di appartenenza linguistica, stenta tra gli elettori di lingua italiana. Perché?

Se guardiamo alla cosa nel suo complesso, siamo sostanzialmente in linea a quelli che i sono i rapporti tra la popolazione in provincia. Va inoltre considerato che, tradizionalmente, l’elettorato di lingua italiana è più incline a rivolgersi all’offerta politica dei partiti nazionali. Tuttavia, non voglio nascondermi il problema: qualcosa da migliorare nel rapporto con l’elettorato di lingua italiana c’è, come hanno dimostrato anche le recenti elezioni a Bolzano. Ci muoveremo anche tenendo conto di questo, e rivolgendoci a personaggi di lingua italiana che abbiano a cuore la buona politica e siano fortemente rappresentativi della comunità di riferimento. Ben sapendo che, a monte, chi oggi vuol fare politica seriamente ha un grande problema.

Quale?

Purtroppo certa cattiva politica ha ridotto i cittadini al rango di consumatori della politica, consumatori via via illusi dallo slogan del momento. Noi invece i cittadini li trattiamo da cittadini, ci rivolgiamo loro parlando con serietà di programmi, idee, proposte concrete. Si dice che i programmi non li legge nessuno? Può essere. Ma noi non rinunciamo alla serietà della politica. Ad esempio, vorremo ottenere più voti dagli italiani, ma non andremo mai nelle piazze ad urlare ‘prima gli italiani’, così come del resto non urliamo ‘prima i tedeschi’. Sono sciocchezze, slogan fasulli, e noi vogliamo giocare la partita della politica pulita, questi mezzucci li lasciamo ad altri.

A proposito di cattiva politica, come valuta il recente aumento delle indennità per i consiglieri regionali?

Una cosa assurda, inammissibile, una brutta pagina che fa perdere credibilità alle istituzioni.

Lei ha parlato di Bolzano, tuttavia adesso al centro delle attenzioni della politica provinciale c’è Merano, dove il Team K ha recentemente deciso di non appoggiare più Rösch e di presentarsi con un proprio candidato sindaco, Joachim Ellmenreich. Perché questa scelta?

Per due motivi. Il primo è che abbiamo, con Ellmenreich, un candidato perfetto, assai considerato nella sua comunità, e che incarna a perfezione l’anima social liberale del team.

E il secondo motivo?

Il secondo motivo è che senza candidato sindaco si diventa invisibili, si sparisce, e in base all’esperienza abbiamo considerato che sarebbe stata una scelta politicamente non intelligente.

Con il vostro candidato presumibilmente toglierete voti sia a Rösch sia alla Svp, tenendo conto della storia personale e politica di Ellmenreich. Come valuta le prospettive della Svp nel prossimo voto meranese?

Io credo che la Svp si renda conto di non avere possibilità di vincere e che sotto sotto farà di tutto per far vincere Dal Medico, magari garantendosi assessorati-chiave.

Ma perché da parte vostra abbandonare il progetto Rösch? Crede che l’ex sindaco sia un po’ una stella cadente della politica meranese?

No, questo non lo direi, ma ho l’impressione che Paul, che è una persona che conosco bene e che stimo, abbia un rapporto ormai compromesso con alcune aree della città, ad esempio Sinigo. Probabilmente ha un po’ perso parte della sua spinta propulsiva.

Tra due anni si vota nuovamente per le provinciali. A breve si andranno a comprendere le dinamiche delle campagne elettorali. Lei come si approccerà al voto?

Con un’idea semplice: siamo l’unica vera alternativa al sistema Svp. Un sistema fatto di relazioni, di scambi, di clientelismo. Non dimentichiamoci che solo fino a pochi anni fa si andava a chiedere udienza a Durnwalder alle 5 del mattino, una visione quasi feudale del rapporto tra amministratore e amministrato. Noi siamo l’unica vera alternativa a questo sistema, ed è il motivo per cui la Svp ci teme e politicamente ci fa la guerra. Veda, loro possono tollerare i Verdi, che sono molto di sinistra; possono tollerare la destra tedesca, che è molto di destra. Noi invece siamo una forza social liberale, che pesca in un elettorato moderato che loro sempre più stanno perdendo, così come stanno perdendo il voto dei giovani. E sanno perfettamente che con noi il sistema dei favori non funziona, sanno che se fossimo in giunta con loro non potrebbero mai fare il bello e il cattivo tempo come fanno adesso in settori chiave, come ad esempio l’urbanistica. Noi offriamo ai cittadini, indifferentemente di lingua italiana e tedesca, l’unica possibilità di alternativa al sistema, l’unica vera possibilità di cambiare.

La Provincia e il Covid. Come giudica complessivamente l’efficacia delle politiche messe in campo?

Noi in genere non facciamo sconti, debbo tuttavia dire che sulla prima fase, per serietà, nessuno potrebbe avere nulla da obiettare. Si è trattato di un’emergenza autentica, inaspettata nelle dimensioni e clamorosa nella drammaticità della sua evoluzione. Tuttavia, se andiamo ad analizzare il dopo, vediamo che le chiusure sono state più lunghe che nel resto del territorio nazionale, e anche i giorni di zona rossa. Si poteva fare di più e meglio, evidentemente.

Il caso mascherine-Oberrauch. A suo avviso esiste un dirigente pubblico che decide di emettere un mandato di pagamento a fronte di un contratto che non c’è?

Mah… francamente non credo. Sarà assai difficile che Oberrauch, alla cui buona fede credo, possa essere pagato. Si arriverà alla scelta da parte sua di fare causa, e probabilmente la Provincia sarà molto felice di perderla e così si salveranno capre a cavoli e tutti saranno contenti.


Giuseppe Musmarra, salto.bz, 26.07.2021

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