venerdì, Aprile 26, 2024

Striscia di Gaza, collasso sanitario ed economico: manifestazioni e appelli

Don Paolo Zambaldi
Don Paolo Zambaldi
Cappellano nelle parrocchie di Visitazione, Regina Pacis, Tre Santi e Sacra Famiglia (Bolzano).
Gaza-PIC. Mercoledì, il Movimento al-Ahrar ha organizzato un sit-in sul lato palestinese di Beit Hanun (Erez), nella Striscia di Gaza assediata, per protestare contro il deterioramento della situazione sanitaria ed economica.
 
Decine di sostenitori e membri di al-Ahrar, dignitari e funzionari del ministero degli Affari religiosi hanno partecipato al sit-in.

“Siamo venuti oggi alla traversata di Beit Hanun per lanciare l’allarme contro l’embargo e la difficile situazione a tutti i livelli, in particolare per quanto riguarda i servizi sanitari, e per sollecitare il governo del consenso nazionale ad assumersi pienamente le proprie responsabilità nei confronti di Gaza”, ha affermato il portavoce del movimento, Yasser Khalaf, rivolgendosi ai partecipanti.

“Altrimenti (il governo) deve dimettersi immediatamente, e tutte i partiti dovranno impegnarsi a formare un governo nazionale o di salvezza in grado di risolvere i problemi della Striscia di Gaza”, ha aggiunto Khalaf.

“Questa situazione non può essere tollerata, quindi la pressione popolare continuerà fino a quando l’assedio su Gaza non sarà sollevato, e tutti dovrebbero alzare la voce contro coloro che cospirano contro di noi”, ha sottolineato.

Da parte sua, Sheikh Hani Mansur, alto funzionario del ministero degli Affari religiosi, ha espresso “costernazione per la complicità di alcuni partiti arabi nelle cospirazioni contro la popolazione di Gaza, che soffre a causa del soffocante assedio da circa 11 anni.

“Stiamo affrontando tragedia e sofferenza mentre tutto il mondo sta cospirando contro di noi, e al-Aqsa è esposta a violazioni… Gaza sta morendo e ci sono malati che potrebbero morire mentre aspettano di viaggiare. Tutti piangono e chiedono, invano, aiuto”.

Mansur si  poi rivolto “a tutti gli scienziati musulmani del mondo arabo ed islamico e alla gente libera del mondo per sostenere il popolo palestinese represso e per incoraggiare le nazioni a sostenere la popolazione di Gaza e a lavorare per rimuovere il blocco inumano”.


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